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A sangue freddo Truman Capote

A sangue freddo: quando Capote pubblicò una terribile storia vera

Quello di cui sto per raccontarvi è una terribile storia vera, che parla di sterminio di persone innocenti, eliminate nella loro casa senza un apparente motivo. Ma quanto può essere efferato un omicidio? E se sono quattro, immaginatevi il terrore che aleggiò in quella casa di campagna, nel Kansas, in una di quelle giornate di fine autunno come tante, ma che diverrà l’ultima per sempre.

C’è una bellissima tenuta nel Kansas, quella della famiglia Clutter, una famiglia molto conosciuta in paese e con una reputazione impeccabile. Una famiglia benestante ma semplice e di buon cuore. Ed a volte essere buoni può diventare una vera e propria condanna fatale. E’ così che nasce “A sangue freddo”, un romanzo basato su una storia vera, che Truman Capote racconta con dettagli paurosi, da farvi restare senza fiato. 

Sull’autore

Truman Capote è un famoso autore americano. Nasce a New Orleans nel 1924. Inizia la sua carriera da scrittore partendo dal gradino più basso, ovvero facendo il fattorino per la rivista “The New Yorker”, che sarà anche il suo primo ed unico lavoro regolare. Muore nel 1984 a Los Angeles, lasciando comunque molte opere che diventeranno senza tempo, di cui questo che vi sto appunto per raccontare. Scrivere è stata la sua vita, difatti ha realizzato racconti, reportage, romanzi, articoli, memoir ed anche profili giornalistici. Le sue opere, sono state pubblicate per l’Italia sempre da Garzanti, e tra le più famose ci sono “Colazione da Tiffany”, “Musica per camaleonti” e “Preghiere esaudite”. Questo di cui vi parlerò, però, sarà il suo unico romanzo tratto da una storia vera.

Il libro

Siamo nel lontano 1959, in un paese agricolo del Kansas. L’inverno è ormai alle porte e la città si prepara per la festa del ringraziamento. Ma nella tenuta della famiglia Clutter c’è un’altra festa speciale in arrivo: la figlia maggiore si sposerà a giorni e la vita sembra meravigliosa per ciascun componente di quella tipica famigliola felice americana. Nessuno sa che di lì a poco le vite di coloro che vedono nella tenuta di campagna il loro nido sicuro si spezzeranno, ed in un modo così vigliacco e brutale da mozzare il fiato a ciascun lettore. 

Sì, perché due ex carcerati sono sulle tracce di queste quattro inconsapevoli vittime, e nei loro occhi, come nelle loro menti, c’è solo voglia di fare soldi facili e qualcuno ha detto loro che nella cascina dei Clutter c’è una cassaforte contenente ben 10.000 pregiati dollari! Ma sarà vero? O forse è solo frutto di una di quelle fandonie che i detenuti si inventano per far passare il tempo nelle loro squallide celle? Resta da scoprirlo, ed è proprio quello che Perry Smith e Dick Hickock hanno intenzione di fare. Le loro misere vite non gli danno nessun motivo valido per non correre il rischio. Il piano è semplice: si entra in casa, si trova e svaligia la cassaforte e si va dritti in Messico, per una nuova vita.

Ma i piani saltano quando i due loschi figuri non riescono a trovare ciò che cercavano. Ed è allora che inizia il rione dell’inferno, che non lascerà vie di scampo a nessuna fragile vita innocente. 

“Avere la faccia sporca non è vergognoso, è vergognoso tenersela sporca”

Sorella di Perry Smith

Tutto accade nel giro di poco tempo, Mr. Clutter dichiara di non possedere nessuna cassaforte, tanto è vero che non ha l’abitudine di tenere nemmeno denaro contante nella sua abitazione, ed è in quel momento che i due malviventi, delusi ed arrabbiati per non aver ottenuto quello per cui da tempo progettavano il diabolico piano, mettono in atto il loro massacro terribile e mostruoso: uccidere tutti i membri della famiglia Clutter, ovvero madre, padre, figlio e figlia. 

A colpire per queste atrocità non è soltanto la tragedia di per sé (anche se già essa è veramente un colpo al cuore, capiamoci), ma è la crudeltà ed efferatezza della situazione che lascia a dir poco attoniti e terribilmente sconcertati. Sì, perché prima di sparare un colpo di fucile dritto nella testa ad ogni Clutter, i due malviventi li hanno legati, imbavagliati e soltanto in ultimo fatti fuori come fossero fantocci privi di sentimenti e di sogni da realizzare, oltre ad una vita ancora da vivere. Sul povero padre di famiglia poi, è stata addirittura tagliata prima la gola, lasciandolo agonizzante fino al colpo di fucile infertogli, quasi sicuramente mentre nelle altre stanze di casa gli altri membri sentivano la sua sofferenza che immagino sia stata enorme.

“Dovresti farti vedere da un medico!

Perry Smith a Dick Hickock

Quello che i due ruberanno da quella tenuta dà a questo maledetto crimine ancora più sconforto all’evento, perché fa riflettere molto su quanto la vita altrui possa essere ritenuta inutile. Ma ovviamente non vi svelerò il valore che questi due delinquenti assassini hanno dato a quattro poveri esseri umani.

C’è tanto dolore in questa storia vera, ed anche tanto materiale su cui riflettere. Interessante tutto il contenuto ed anche lo sviluppo che Capote, da grande professionista, ha saputo dare a questa storia, che è stata pensata e pubblicata inizialmente a puntate su un noto giornale americano. In questo libro non c’è soltanto narrata la brutalità della vicenda di questa famiglia benestante e mite, ma anche una accurata descrizione delle vite dei due assassini. Ed anche un dettagliato sguardo sulla burocrazia americana, in particolar modo dello stato del Kansas, in cui vige la pena di morte, da cui Dick e Perry cercano di sfuggire allontanandola il più possibile dalla loro mente. Ma se vi state chiedendo come si concluderà questa giustizia, non vi resta nient’altro da fare che leggere questo interessantissimo libro, e non stupitevi se durante la lettura proverete una parvenza di tenerezza nei confronti soprattutto di Perry Smith, perché con mio grande stupore, anche a me è accaduto, ed anche se non si meritava alcun briciolo di umanità, anche questo fa parte dell’animo umano: saper cogliere le sfumature di gentilezza anche nei mostri più crudeli di tutti. 

Lo stile e le impressioni

Ho apprezzato moltissimo la tecnica che Capote ha adottato per questo libro, uno stile che io chiamo “ad intreccio”, poiché ci narra le vicende concatenandole tra loro, proprio come devono realmente essere accadute nella realtà. Sì, perché mentre la vita di queste povere vittime stava per arrivare alla loro fine, c’è stata l’ordinaria quotidianità, mentre da qualche altra parte qualcuno, ovvero i due criminali, si stavano preparando per qualcosa di completamente diverso da quello per cui si stava preparando la famiglia Clutter. Trovo sorprendente e anche drammaticamente emozionante questo intreccio tra la voglia di vita, dei Clutter appunto, e la sete di morte e di violenza dall’altra, il tutto nello stesso tempo e narrato così bene che il libro non perde un colpo in tutta la storia.

Ma anche il modo che Capote ha utilizzato per scavare nelle vite delle vitti9me ed anche in quelle degli assassini è qualcosa di tremendamente sublime ed inquietante allo stesso modo, c’è chi dice che l’autore avesse addirittura intrecciato una relazione con Smith, anche se di certo non credo ci sia niente. Fatto certo è che l’autore ha avuto un grande coraggio a narrare e scavare a fondo in una delle più terribili storie del crimine americano, ed un complimento va fatto anche ad Alberto Rollo, che lo ha tradotto in un modo veramente il più uguale possibile all’originale. E non importa se Capote sia stato spesso additato come troppo freddo e distaccato nella narrazione dei fatti, anzi, io credo che un briciolo di distacco sia stato d’obbligo, altrimenti, vista la brutalità della vicenda nella sua totalità, avrebbe, tempo, indotto anche l’autore al crollo emotivo. Perché non dimentichiamoci che la storia, anche se accentuata da dettagli talvolta aggiunti, è pur sempre vera. E fuori, nel mondo, il male esiste davvero. 

Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, ed in questa qual è?

In questo libro la magia è racchiusa nei contrasti emotivi, che ci fanno comprendere quali sono i nostri limiti e mette a dura prova la nostra sensibilità, insegnandoci che a volte non serve conoscere una famiglia per star male per il loro triste destino…basta leggere col cuore, quello che ancora adesso mi domando che fine avesse fatto nei due assassini, capaci di atti così crudeli.

(Ringrazio una carissima persona americana che mi ha fatto conoscere questo libro. Purtroppo è da ormai troppo che non ho sue notizie, ma ovunque sia, grazie di vero cuore. Anche se forse non leggerai mai questa mia recensione. ❤️)

La copertina del libro “A sangue freddo” di Truman Capote

   

  • Titolo: A sangue freddo
  • Autore: Truman Capote
  • Casa editrice: Garzanti
  • N. Pagine: 408
  • Prezzo al pubblico: 18,00 (versione cartacea) – € 15,99 (versione eBook)

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