Babies

Babies

Babies” fa riflettere. Soprattutto se si pensa che l’opera è postuma e al suo interno c’è la proiezione del dramma dell’autore.

Carissimi amici, dopo esserci salutati due settimane fa con “La coppia del numero 9“, oggi vi voglio parlare di “Babies“, un libro fresco di stampa che ho voluto leggere perché mi ha incuriosita la presentazione letta in uno di quei gruppi dedicati alla lettura che seguo su Facebook.

Il fatto che l’opera sia postuma e che l’autore sia drammaticamente scomparso ha sicuramente suscitato in me il desiderio di voler trovare tra le righe di “Babies” il disagio di questo autore.

L’ho trovato secondo voi? Lo scoprirete presto! Mettetevi quindi comodi, la mia recensione hai inizio!

Sull’autore

Babies” è l’opera, come vi ho anticipato, postuma di Luigi Pavone.

Luigi nasce nel 1985 in un piccolo paesino di provincia del Molise. Qui vivrà tutta la sua vita, tra gli alti e bassi che la gioventù può avere. Il suo talento letterario è qualcosa che non ci sarà dato conoscere, se non attraverso appunto questa sua unica opera pubblicata dopo la sua scelta di andarsene da questo mondo.

Luigi Pavone scompare il 10 aprile 2019 e questa pubblicazione risale al manoscritto che lui stesso aveva salvato in Word due giorni prima.

Appassionato di calcio, di tennis e di musica, Luigi ha vissuto intensamente la sua vita, cogliendo tutte le sfumature che essa le poteva dare. Proprio come diceva Jim Morrison: “Meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”, lui ha raccolto nel suo romanzo frammenti di quella vita che ha vissuto e ha affidato a Pecaock, personaggio di fantasia ovvero il suo io, la possibilità di esporre al mondo quello che aveva da dire.

Il libro

Siamo in Molise, in un piccolo paese come tanti ma che in realtà potrebbe essere ubicato ovunque in Italia.

È qui che Peacock vive la sua vita, ammirando il fratello maggiore Gregory, che apprezza quasi come un dio.

Peacock è un ragazzo tipico della metà degli anni ’90, nasce durante una importante partita di calcio e questa passione per questo sport se la porterà nel cuore per tutta la sua esistenza.

Come tutti i giovani Peacock ama la vita, ama le ragazze e passa il suo tempo assieme agli mici, con cui fa cose importanti ma anche le cazzate più improbabili proprio come tutti quanti gli adolescenti (o quasi).

“M ricordo soltanto le cose inutili. I miei amici dicono che sono lento: ma non mi sembra granché un difetto a letto.”

da “Babies” pag.37

Con La vecchia F. ha un rapporto d’amore intensissimo, si amano ovunque e col tempo i due rischieranno anche di diventare genitori, ma sarà proprio questa situazione improvvisa a rallentare la relazione tra i due giovani innamorati.

Babies” è un continuo saliscendi nella vita, dove tutto va prima bene e poi tutto crolla e viceversa, ed è così per tutta l’opera. Questo perché Luigi mentre scrive questo suo romanzo nella prima parte riesce a scindere le due cose: realtà e finzione.

Poi ad un certo punto tutto sembra vacillare, nella sua mente probabilmente in precedenza e poi anche nelle parole, che non sembrano più avere quella logica ben definita degli inizi.

“Mio fratello Gregory è morto. Ovunque sia, spero stia bene. Mio fratello Gregory non si è mai cacato sotto di fronte a niente e nessuno.”

da “Babies” pag.83

Tutto diventa un turbinio di emozioni che si scontrano, le parole creano un mix confusionario che si proietta anche nella mente di chi legge, come se si percepisse perfettamente il disagio di Peacock, che non sembra più lui ma proprio la proiezione di Luigi Pavone che prende il sopravvento nel suo romanzo e ruba la scena al personaggio a cui aveva affidato la storia della sua stessa vita.

Alla fine c’è un dramma, ovvero la morte di Gregory, il fratello maggiore di Peacock che sceglie di gettarsi nel vuoto e porre così fine alla sua esistenza terrena.

Soltanto dopo la lettura di “Babies” si può cogliere tutto il dramma di quello che ha tutte le caratteristiche per essere un libro rivelazione di quello che poi è realmente accaduto. Ma non al fratello, bensì al povero Luigi.

Babies” è quindi un libro che fa riflette sulla fragilità dell’essere umano, rivela pian piano una realtà cruda che si cela spesso dietro abitudini e situazioni di vita che non rivelano affatto che possa accadere quello che poi accade, sia nel libro che nella vita reale.

Lo stile e le impressioni

Babies“, edito dalla Casa Editrice SEM, è un libro che regala al lettore la possibilità di conoscere la capacità narrativa di quello che poteva essere un vero talento letterario. Luigi Pavone qui si rivela pian piano, regalando a chi ha la voglia di ascoltarlo tutta la sua sensibilità e le sue emozioni, che sono le stesse che lo spingeranno a compiere il gesto che poi farà. Lo stile è definito inizialmente e struggente e un pò confusionario poi, ma per scelta proprio dell’autore, che ha saputo anche a fine opera esporre le sue sensazioni e la sua emotività in u modo che fa emozionare (e anche piangere).

Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, e in questa qual è?

“In questa lettura la magia è data dalla drammatica capacità di questo giovane autore di esporre perfettamente quello che aveva dentro, anche se usando una cripticità tipica di chi ha un cuore sensibile.”

La copertina del libro “Babies” di Luigi Pavone
  • Titolo: Babies
  • Autore: Luigi Pavone
  • Traduzione:
  • Casa editrice: SEM
  • Collana: SEM Classic
  • Anno edizione: 2025
  • Formato: cartaceo (brossura)
  • In commercio dal: 4 marzo 2025
  • N. Pagine: 112
  • EAN o ISBN: 9788893906951
  • Prezzo al pubblico: € 15,00

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