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Boomerang Lilia Bicec Zanardelli

Boomerang: una storia nata per far riflettere sulla vita

Un romanzo capace di entrare nel cuore, che scuote gli animi di tutti coloro che sanno ascoltare e leggere tra le righe di un’esistenza che per molti è alquanto sconosciuta

Come vi avevo accennato nelle storie di Instagram, in questi giorni ho avuto il privilegio, grazie alla casa editrice Another Coffee Stories, di leggere in anteprima un altro romanzo veramente toccante e profondo.

E’ una storia fatta di sogni, speranze e grandi desideri, ma anche di dolori e di delusioni.

E’ un libro che è dolce ed amaro, come la vita stessa, e partirà da uno stato dell’Europa dell’Est, per arrivare nella nostra Italia, che forse, dopo questo racconto, verrà vista con occhi diversi: gli occhi di chi cerca in essa una opportunità.

Sull’autrice

Questa opera letteraria è stata realizzata da Lilia Bicec Zanardelli, che è un membro dell’Unione degli Scrittori moldavi e nasce in un piccolo paese della Moldavia da genitori ex deportati in Siberia.

Ha studiato all’Università Statale di Chișinău dove è diventata giornalista, ed ha lavorato per undici anni per giornali e radio fino all’arrivo dell’anno 2000, un’anno del cambiamento, inquanto decide di lasciare tutto e venire in Italia.

Il 2009 è l’anno in cui pubblica in rumeno “Testamentul necitit” (Cartier) in seguito tradotto in italiano col titolo “Cari miei figli, vi scrivo” (Einaudi, 2013).

E’ invece nel 2010 che fonda l’Associazione italo-moldava “Moldbrixia” ed il giornale bimestrale, in italiano e rumeno, “Moldbrixia News”, sostenendo e aiutando le donne provenienti dall’Europa dell’Est.

Quattro anni dopo (2014) ha partecipato con il racconto “Donne, lavoro ed educazione: un esempio dall’Europa dell’Est”, all’antologia letteraria “Donna e…” (Cairo Editori). L’anno dopo contribuisce con il racconto “The maize porridge of longing” all’antologia letteraria “Novel of the World” (Mondadori), in occasione dell’EXPO di Milano. Sempre nel 2015 il racconto, intitolato “Moldova”, entra a far parte dell’antologia letteraria “La tela di Penelope”.

Lilia Bicec, nel 2016, è protagonista del documentario “C’è un posto per me nel mondo”, produzione Movie Movie, che analizza il fenomeno drammatico dell’immigrazione femminile dell’Europa dell’Est.

Sempre nello stesso anno sopracitato pubblica in rumeno il nucleo centrale del libro di cui vi sto per parlare, utilizzando il titolo “Bumerang” (Cartier), dove la protagonista, Elena, è molto più di un personaggio di finzione letteraria: la sua voce, infatti, è reale poiché il suo grido di dolore è quello di almeno altri 120 mila bambini che hanno sperimentato e continuano a sperimentare le asprezze e le ingiustizie di una società che non li ascolta e non li protegge.

Due anni dopo (2018) pubblica in romeno “Lagărul 33”, (Cartier), Repubblica Moldova in seguito tradotto in italiano col titolo “Lager 33”.

Il libro

A raccontare la storia è Elena, una bambina moldava che seguiremo in tutta la sua crescita, una bambina che dovrà crescere in fretta, come molte altre bambine del suo paese.

Avremo l’opportunità di conoscere questa sensibile creatura attraverso i suoi occhi innocenti, capaci di narrare dettagli molto caratteristici di una famiglia, la sua, che non ha di certo una vita facile. Attraverso i suoi pensieri e le narrazioni dei suoi frammenti di vita quotidiana, avremo modo di conoscere anche gli altri membri della sua famiglia: quattro in tutto se si conta anche lei.

Elena ha infatti un fratello, Nico, di poco più grande di lei, una mamma amorevole ma che sente piuttosto distaccata, e che, per amore della sua famiglia, si vedrà costretta a lasciare i suoi affetti più cari per cercare fortuna altrove.

Ed è in questo cambiamento repentino di vita, che Elena si accorgerà di dover crescere troppo velocemente, sentendosi mancare un pilastro che non sa ancora quanto possa essere importante per lei.

La mancanza della madre si insinua sempre più nella sua vita, la odia, perché l’ha “abbandonata” con un padre che non sa gestire il denaro come dovrebbe, un padre rude, violento e scansafatiche, che già dai primi capitoli si percepisce non essere il padre dei sogni per nessuno.

Ma se da una parte Elena odia sua madre, dall’altra sente che le manca, perché i legami con i genitori non si dissolvono mai del tutto, anche se il cuore di bimba riesce, talvolta, solo a vedere una parte della realtà delle cose.

Ma è quando cresce, che Elena si accorge di non poter più vivere con quel padre padrone che non ha nessun rispetto né per sua moglie, di cui sperpera tutti i soldi in vizi vari, né di sua figlia, che, ormai cresciuta, si ritrova ad essere da lui stesso abusata, sentendosi così profondamente violata, sporca e colpevole di un atroce destino di cui non si dovrebbe assolutamente sentire colpevole. 

Elena è una vittima, ed anche suo fratello in qualche modo lo è, perché il padre violento si accanisce su entrambi i figli, picchiando uno ed abusando l’altra come se fossero oggetti appartenenti a lui. 

La giovane adolescente inizia a confidare tutto il suo dolore al suo diario, spettatore silenzioso ed anche custode di tanti pensieri che anche noi lettori ci vedremo svelare, pagina dopo pagina.

“Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.”

Paulo Coelho

Come sempre, però,  a volte la vita riesce a prendere delle pieghe anche benevole, e per Elena e Nico, questa piega è un biglietto di sola andata per l’Italia, dove la madre li accompagna per iniziare una nuova vita insieme. Quella che per molti anni hanno sempre e solo sognato.

Sarà possibile per la giovane ragazza ricominciare tutto da capo? Ma soprattutto, potrà riuscire a chiudere tutti i demoni di quel periodo fatto di abusi in un angolo remoto del suo cuore, per fare spazio a nuove esperienze? 

Sarà un cammino duro, fatto di ribellioni e di trasgressioni, perché Nico diventerà il figlio perfetto, mentre lei la giovane sbandata, per natura portata a trasgredire le regole, fino a quando una serie di eventi la porteranno a riflettere, ed a capire che forse, quello che desiderava davvero era ricevere un po’ più di attenzioni da quella madre che, per amore dei suoi figli, ha rinunciato un po’ troppo a loro.    

“La vita si è girata contro di me come un boomerang, e mi ha colpito con ostilità.”

Mamma di Elena e Nico

Un turbinio di sentimenti si prendono per mano in questa storia, si fanno strada e si insinuano, talvolta in modo prepotente e repentino, nella vita dei protagonisti di un romanzo che ha il sapore amaro della verità, quella che molte donne dell’Est sono costrette a vivere, e che, loro malgrado, scombussolano anche le vite dei loro amati figli.

Capitolo dopo capitolo, ci si trova a fare i conti con una moltitudine di emozioni che si scontrano, per poi ricongiungersi in nome dell’amore, quello vero, che lega i cuori delle madri ai loro figli, con un nodo così resistente, da superare anche le tempeste più burrascose di tutte.

Impossibile restare impassibili ed indifferenti durante la lettura di questo romanzo, perché c’è speranza, per un futuro migliore, in una terra di opportunità che forse (soprattutto in questo periodo storico) per noi italiani non è poi così rigogliosa, ma che per molti stranieri è pura vita perché ha il profumo di un nuovo inizio.

C’è rabbia, per quel padre orco, ubriacone, violento e perverso, ma anche egoista e privo di amore per coloro che ha contribuito a mettere al mondo. E poi c’è dolore, per le perdite di persone care, come l’amata nonna a cui Elena era molto legata, o come l’amica Mirella, scomparsa tragicamente. C’è verità e quant’altro, che lascio a voi tutti il piacere e la curiosità di scoprire, così come lascio a tutti quanti voi lo stupore agrodolce del finale, che mi ha saputa commuovere, portandomi alla conclusione che questo libro debba essere letto da tutti, poiché, a seconda dell’interpretazione di lettura che si sceglie di dare, può essere sia una denuncia, ma anche un intonato e armonico inno alla vita.  

Lo stile e le impressioni

Il libro segue un perfetto filo logico temporale, si lascia leggere con una scioltezza narrativa capace di  intrattenere anche il lettore più disattento, e questo anche perché mantiene alta la curiosità celata nelle righe confidenziali che Elena, protagonista indiscussa di questo libro,  affida al suo diario. 

E’ un romanzo che sicuramente piace a chi ama le storie che raccontano di vite reali, questo perché è facile comprendere che, seppure magari il nome “Elena” possa essere di fantasia, gli eventi narrati sono storie e fatti che molte persone possono aver vissuto e provato sulla propria pelle, motivo in più per essere letto, per duplici ragioni: per comprendere situazioni di realtà ed anche per sensibilizzare chi ancora ignora l’esistenza di queste situazioni.  

Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, ed in questa qual è?

In questo libro la magia è celata nel desiderio di rinascita, nel coraggio di saper cambiare l’esistenza pur non potendo gettare via il passato. Perché la vita è guardare al domani, consapevoli che alle spalle abbiamo una storia, ma che non dobbiamo lasciare che essa ci rovini il sentiero che abbiamo davanti ai nostri occhi.

La copertina del libro di Lilia Bicec Zanardelli “Boomerang”
  • Titolo: Boomerang
  • Autore: Lilia Bicec Zanardelli
  • Casa editrice: Another Coffee Stories
  • N. Pagine: 334
  • Prezzo al pubblico:14,99

2 comments

    1. Ciao carissima Lilia! E’ stato un piacere parlare del tuo libro, così come è stato veramente un immenso privilegio averlo potuto leggere in anteprima! E’ un libro che resta nel cuore, che fa riflettere e che è in grado di regalare molte emozioni! 🙂

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