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I miei martedì col professore

La malattia fa vedere la vita con occhi diversi. Se volete dar più valore ai vostri giorni, dovete leggere “I miei martedì col professore“.

Carissimi amici, oggi vi voglio proporre una lettura struggente ma carica di significati importanti.

Vi voglio parlare di un libro che va letto con molta attenzione, conservando dentro di voi tutto quanto abbia da regalarvi e credetemi se vi dico che vi farà davvero dei regali, perché sono certa che mi darete ragione! 📚❤️

Voglio che sappiate fin da subito che “I miei martedì col professore” è una storia vera, e Morrie Schwartz, ovvero il professore, è una straordinaria persona che l’autore Mitch Albom ha avuto la fortuna di conoscere fin dai tempi del liceo.

Ma adesso mettetevi comodi, concedetevi del tempo per leggere questa recensione e come sempre, vi auguro una buona lettura! 🛋

Sull’autore

Come vi accennavo sopra, l’autore di questo toccante libro è Mitch Albom, autore di cui vi ho già parlato quando vi ho proposto la lettura de “Le cinque persone che incontri in cielo” opera che, come questa che vi sto per raccontare, è stata pubblicata dalla Rizzoli.

Ma chi è Mitch Albom?

Albom è un giornalista statunitense, scrive per Detroit Free Press ed è stato nominato per ben dieci volte “giornalista sportivo N.1” dall‘Associated Press Sports Editors.

E’ un ex musicista professionista e conduce una trasmissione quotidiana su un’emittente radiofonica di Detroit.

Appare inoltre regolarmente nel programma sportivo di una nota tv americana.

Vive con la moglie nel Michigan.

Ha pubblicato diversi libri e spero di poterveli raccontare tutti! 😌

Il libro

I miei martedì col professore” è un opera veramente emozionante e struggente allo stesso tempo, lo diventa ancor di più sapendo che è una storia vera.

Nel corso della lettura vi renderete conto che è praticamente impossibile non emozionarsi per le toccanti e profonde riflessioni che Morrie, il professore di Mitch, regala all’autore ed anche a ciascun lettore.

Ma partiamo dall’inizio.

Mitch si diploma, un evento molto sentito in America, ed è in quel momento che, tra la gioia del diventare adulti e la paura per un domani che ancora non si conosce, il giovane alunno saluta per l’ultima volta il suo adorato professore, quello che confidenzialmente lui chiamava “capitano“.

Si salutano, ed il giovane promette che non si sarebbero mai persi di vista.

Purtroppo però la vita spesso mette in condizione le persone di infrangere quelle promesse, mentre la smania di successo di quel giovane studente diventato uomo prosegue ininterrottamente.

Mitch è un giornalista di successo, ha una moglie che ama e con la quale ha scelto di mettere su famiglia, ma la carriera spesso intralcia il desiderio di avere dei figli a cui dedicare anima e corpo.

Intanto il tempo passa, ed anche se nel cuore e nella mente di Albom il suo professore è sempre presente, gli impegni e le distanze lo allontanano praticamente del tutto da quella che un tempo era per lui come un’ancora di salvezza, un porto sicuro dove attraccare nella vita.

E’ un giorno come tanti, quando Mitch, facendo un pò di zapping, approda su un canale in cui nominano Morrie Schwartz.

Ovviamente quel nome lo ha inchiodato sul programma!

Il suo professore è in televisione, ed è da lì che per Albom inizia quello che sarà il primo passo verso il sentiero che lo ricondurrà dal suo amato professore.

“La vita è una sorta di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa , ma sei costretto a fare qualcos’altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu sai che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c’è nulla di scontato.”

da “I miei martedì col professore” pag. 47

Ma perché Mitch va da lui?

Dovete sapere che Morrie è malato, gli è stata diagnosticata una malattia degenerativa, la sclerosi laterale amiotrofica (ALS), malattia per cui purtroppo non c’è cura.

Non è dato sapere quanto tempo gli resti da vivere, ma quello che è certo è che ogni momento potrebbe essere l’ultimo di vita per l’uomo.

E’ questa rivelazione che fa sorgere nell’autore, coprotagonista della storia, un senso di colpa incolmabile, per aver fatto una promessa che non ha saputo mantenere, scoprendo così che adesso non c’è più tempo da perdere.

Il professore sta a più di mille chilometri di distanza, ma non sarà questo a fermare Albom, deciso ormai a riprendere quel rapporto che si è interrotto da ormai troppo tempo.

Per il professore vedere il suo alunno è un piacere immenso, anzi, lo è per entrambi.

Ed è sorprendente come, nonostante il buco temporale che li abbia separati, tra i due sembra come se niente li avesse mai divisi.

Morrie parla della sua malattia, del fatto che lentamente il suo corpo lo stia abbandonando, lo fa con delicatezza e con una naturalezza che colpisce, ed allo stesso tempo emoziona.

E’ consapevole che il suo tempo nel mondo sta finendo, ma ha nel suo cuore ancora tante cose da lasciare, prima di spegnersi definitivamente.

Ed è così che Mitch diventerà il suo canale per apprendere tutti i suoi valori ed i suoi pensieri di vita e di spiritualità, che vengono poi riportati in “I miei martedì col professore“.

“La cultura contemporanea non ci fa sentire bene con noi stessi. Si deve essere abbastanza forti per rifiutare modelli di vita che non funzionano.”

da “I miei martedì col professore” pag. 49

Forse vi starete chiedendo se esiste un motivo particolare per cui il libro si intitola “I miei martedì col professore“, ebbene sì, il titolo infatti si rifà al fatto che dopo il loro primo incontro, Albom e Schwartz inizieranno a vedersi ogni martedì, fino alla fine dei giorni del povero professore.

Ed ogni capitolo che troverete in questo libro è un incontro, al quale viene associato spesso un ricordo del passato, un frammento di vita e di confronto tra professore ed alunno, che permettono al lettore di conoscere ancora meglio l’intensa personalità di questo malato terminale.

Difficile non prendersi a cuore la storia di Morrie, così come è impossibile non affezionarsi ed accogliere tutte le lezioni di vita che il saggio uomo regala all’autore.

C’è in questo libro un rispetto per la vita che è quasi spiritualmente mistico, ed è sorprendente come la spiritualità, mescolata alla conoscenza ed alla sensibilità di Morrie, renda quasi la morte un processo talmente naturale da diventare un passaggio più che una fine.

Nel libro si toccano punti importanti, come la vita, la paura, la morte appunto.

Ma anche l’amore, l’amicizia, il lavoro e tante altre cose che fanno parte della vita quotidiana di ciascuno di noi, ed è strabiliante come ogni aneddoto, ogni riflessione ed anche il punto di vista di un uomo malato, possa cambiare ogni prospettiva di quello che per ciascuno di noi è spesso fin troppo importante.

Morrie, attraverso il libro che il suo alunno ed amico scrive, ci regala un altro punto di vista della nostra vita, offrendoci la possibilità di dare valore a cose a cui spesso la frenesia del nostro modo di vivere e di dare per scontato tutto, ci fa dimenticare di cogliere.

I miei martedì col professore” è una storia toccante, profonda, filosoficamente ma anche drammaticamente vera, che inizia con un percorso tra due anime affini, per finire con due anime che rimarranno eternamente legate, seppur soltanto una potrà proseguire il percorso in questa terra.

La cosa sorprendente è che dopo aver letto “I miei martedì col professore” vi renderete conto di quante volte avete dato valore a cose inutili, lasciando in disparte cose più importanti, ed è così che ci si scopre a percorrere lo stesso cammino di Albom, portandoci nel cuore una piccola parte del suo professore anche noi.

Perché come diceva sempre lui: “quando si da amore, non si finisce mai con l’essere completamente dimenticati“.

Regalarvi questa lettura è un piacere per il vostro cuore ed anche per la vostra anima. Anche se una lacrima vi potrebbe scappare. ❤️

Lo stile e le impressioni

I miei martedì col professore” è un libro che con la sua semplicità sia narrativa che strutturale sa entrare fin da subito nel cuore del lettore.

La storia è commuovente e profonda.

Ci si affeziona rapidamente ai personaggi, soprattutto a Morrie, che con il suo spirito, la sua ironia e semplicità, riesce a fare accettare anche la morte con una naturalezza quasi inaspettata.

A raccontare ogni vicenda è, come già detto, lo stesso Mitch Albom, protagonista reale che ha vissuto in prima persona questa toccante e straordinaria esperienza.

Pensare infatti che i personaggi della storia sono tutti reali, quindi ancora più vicini al lettore, permette ancor di più di apprezzare questo libro, una chicca che apre gli occhi ed il cuore di chi gli dedicherà del tempo, che garantisco, con questa lettura è davvero ben investito.

Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, ed in questa qual è?

“In questo libro la magia è racchiusa nella straordinaria personalità del povero Morrie, che anche se ormai alla fine della sua vita, sceglie di donare i suoi pensieri e la sua filosofia sul modo di percepire l’esistenza all’autore, che a sua volta scrivendola l’ha regalata a noi.”

La copertina del libro “I miei martedì col professore” di Mitch Albom
  • Titolo: I miei martedì col professore
  • Autore: Mitch Albom
  • Traduzione: Francesca Bandel Dragone
  • Casa editrice: Rizzoli
  • Collana: La Scala
  • Anno edizione:1998
  • Formato: Cartaceo
  • In commercio dal: maggio 1998
  • N. Pagine: 197
  • EAN o ISBN: 88-17-67994-1
  • Prezzo al pubblico: 24.000 Lire (rilegato)

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