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Il libro di mia madre

Buona domenica, carissimi lettori! Eccoci tornati con una nuova recensione tutta per voi! ☺️. Quello di cui vi voglio parlare oggi è un libro davvero profondo e personale, un racconto che il famoso autore (di cui avrete letto sicuramente già qualcosa!) ci ha voluto in qualche modo “Regalare”.  📚💝 

Il libro di mia madre” è una personale raccolta di pensieri, stati d’animo e memorie che Albert Cohen, ovvero l’autore, vuole farci conoscere. Ed è attraverso queste sue ricerche memoriali, tutte ben descritte in questo libro, che noi scopriamo chi era davvero la mamma di uno dei più apprezzati scrittori francesi del novecento. ❤️

Sull’autore

Come vi ho già accennato sopra, “Il libro di mia madre” è una personale opera letteraria nata dall’ esperta e profonda penna di Albert Cohen, scrittore francese di origini ebree, nato a Corfù nel 1895 e morto a Ginevra nel 1981.

La sua infanzia ed adolescenza si svolge tutta a Marsiglia, città che poi abbandonerà per poter completare gli studi in legge presso l’università di Ginevra, dove poi vivrà. 

La sua attività di scrittore andrà di pari passo con quella di collaboratore di importanti organismi internazionali, pezzi grossi di cui spesso cita l’importanza anche quando mette a confronto la semplicità materna con essi. 

Ha realizzato moltissime opere durante la sua impegnatissima vita, tra queste si possono ricordare “Solal” (1930),” Mangeclous” (1938), “Les Valeureux” (1969) e “Ovus, frères humains” (nata nel 1972 ma tradotta in italiano solo nel 1990 col titolo “A voi, fratelli umani”).

La sua opera “Belle du Seigneur”, pubblicata nel 1968 e tradotta per la Rizzoli nel 1991 in italiano col titolo: “Bella del Signore” è stata insignita del Grand Prix du roman dall’Académie Francaise.

Sempre la casa editrice Rizzoli ha pubblicato quest’opera di cui vi sto per parlare, questa in particolare che ho tra le mani è la prima edizione uscita nell’ottobre del 1992. E’ tradotta dal francese da Giovanni Bogliolo. L’opera originale si chiama “Le livre de ma mère” ed è stata pubblicata nel 1954.  

Se siete curiosi di sapere qualcosa di più al riguardo, mettetevi comodi, perché a breve vi darò maggiori informazioni! 😌

Il libro

Il libro di mia madre” è un’opera letteraria che nasce come un “memoriale” che l’autore decide di dedicare a sua madre. 

Al suo interno si trovano frammenti di quella semplice vita che una donna ebrea è abituata a vivere nel suo quotidiano. Con le sue qualità ed anche le sue tare, così come in esso si possono percepire anche le sue fragilità ma anche i suoi punti di forza, caratteristiche, quest’ultime, essenziali per l’esistenza. 

Cohen, con “Il libro di mia madre” vuole omaggiare la sua adorata mamma per la sua preziosa e fondamentale esistenza nella sua vita da fanciullo prima e da adolescente poi.

Attraverso i racconti di aneddoti e di abitudinari rituali di questa mamma, si possono percepire delle caratteristiche particolari di quella che si può definire “una donna devota e mamma chioccia”.

Questo perché il suo amore per il figlio la porterà a vivere quasi solo ed esclusivamente per il benessere di quest’ultimo, ed anche del padre che, come spesso viene raccontato, viene trattato come “il vero re di casa”, soprattutto nei giorni di festa.

La madre di Cohen, come si può comprendere capitolo dopo capitolo, è di animo altruista e solitario, vive tra le sue mura domestiche e non si interessa affatto della vita mondana.

Per lei il solo ed unico svago è trascorrere qualche domenica col figlio in riva al mare, nella timidezza del suo essere abituata ad estraniarsi sempre da tutti, al punto quasi da far sentire alienato pure il figlio che, in quelle piccole e brevi occasioni, vive il disagio della madre come suo, seppur celando a lei quel sentimento, forse per paura di ferire il suo animo delicato.

“Seduti davanti a quel tavolino verde osservavamo gli altri clienti, cercavamo di ascoltare che cosa dicevano, non per volgare curiosità ma per sete di compagnia umana, per essere un poco, di lontano, loro amici. Avremmo tanto voluto esserlo. Rimediavamo come potevamo ascoltando. E’ brutto? Non trovo. Brutto è che su questa terra non basti essere teneri e ingenui per essere accolti a braccia aperte.”

“Il libro di mia madre” pag. 43

Come si percepisce fin dal primo capitolo, Cohen, con “Il libro di mia madre”, ci narra la storia di una madre di cui ormai può soltanto conservare le sue memorie. Lei è infatti passata a miglior vita, ed il suo dolore è così palpabile da vederlo quasi obbligato a scrivere di lei.

Un obbligo doveroso, verso quel cuore materno che non batte più per quel figlio che non smette di amarla mai. Ma che anzi, si rammarica per tutti gli sbagli commessi nei suoi confronti.

Ed è attraverso i suoi errori, come un litigio per una telefonata inopportuna di lei a casa della sua compagna, con la quale si è trattenuto più del dovuto, che rivive il fragile rammarico negli occhi di quella madre che gli voleva così bene da preoccuparsi per lui al punto da telefonare per avere sue notizie.

E Albert, di questa sua arrabbiatura verso la preoccupazione per lui infondata della madre, ne parla più e più volte nel libro. Ad indicare e far percepire al lettore quanto sia grande in lui il dolore per quello sfogo, anche a distanza di anni.

Capitolo dopo capitolo dell’opera “Il libro di mia madre”, si ha sempre più chiaro il dolore di Cohen, che rimpiange l’amore ormai perduto per sempre di quella amorevole mamma che viveva per lui, che prendeva il treno da Marsiglia per stare con lui il più possibile, affrontando il viaggio speranzosa e serena per la gioia di abbracciare il suo unico amore.

E poi di contrasto c’erano gli occhi lucidi per il dolore della separazione, quando da Ginevra si preparava per salutare il figlio, che viziava sempre con regali e cibi squisiti quando lo andava a trovare, ma che nel suo cuore sentiva sempre di dover lasciare troppo presto.

E lui, da figlio ingrato non la ringraziava mai abbastanza, ma anzi, si trastullava nell’agio di incontri troppo importanti per invitare anche sua madre, troppo semplice e schiva da apparire fuori luogo.

“Allo sportello del vagone mi osservava così teneramente, folle di infelicità, e non le importava più di essere elegante e ben vestita. Sapeva che mi avrebbe lasciato per un anno e che la mia vita era separata dalla sua umile vita da un abisso che io adesso odio.”

“Il libro di mia madre” pag. 42

La perdita della sua adorata mamma, il suo amore sincero e sempre incondizionato, portano Cohen ad odiare tutte le relazioni sentimentali con cui si è imbattuto in tutto il periodo in cui sua madre era in vita.

Questo perché, ignaro della non immortalità della madre, dava per scontata la sua presenza in una maniera così superficiale da farlo cadere nel più doloroso degli sconforti immaginabili.

Tutta la sua giovinezza, la sua spensieratezza, la sua arroganza anche, nei confronti della madre ormai morta, lo portano al sentirsi sconfitto ed “orfano”, ma non solo per la sua morte, ma anche per tutto quello che con lei è venuto a mancare eternamente, come le attenzioni materne, la bontà d’animo e la completa dedizione al figlio di quella sola ed unica donna capace di appagarlo e viziarlo davvero.

Con la sua scomparsa viene a mancare anche il coraggio di credere in quella sorta di resurrezione religiosa che tanto si predica, e la rabbia di Albert Cohen, nei confronti di quel Dio che gli ha strappato per sempre l’amore della mamma cresce a dismisura.

Soprattutto quando in lui inizia a prendere forma il dolore per quel corpo di mamma che giace sotto terra, che si decompone mentre fuori la vita continua, così come per lui continua a sorgere il sole ogni giorno. Nonostante una parte del suo cuore sia sepolto con sua madre per il resto dei suoi giorni terreni.

Ed allora, da questo “disperato grido di dolore”, ecco che Cohen ne riesce a ricavare un insegnamento davvero profondo, quanto fondamentale al punto da venir troppe volte dimenticato, ovvero quel bisogno impellente di lasciare a chi ancora ha la grazia di avere una madre in vita, la fondamentale necessità di rispettare ed apprezzare nel migliore dei modi quell’ “Angelo materno” che ama i figli per natura. 

Affinché quando arriverà purtroppo il momento dell’addio, ci possano essere solo cose belle da portare nel cuore, senza il rimpianto di aver visto scendere lacrime di dolore da quel volto capace soltanto di amare anche il figlio più ingrato del mondo.

Il libro di mia madre” è un’opera che Cohen ha realizzato per ogni figlio, per dare ad ogni lettore un valore importante da coltivare e da tramandare: il rispetto per le amorevoli cure di una madre dal cuore d’oro. Ma è anche e soprattutto un riscatto per quella donna che negli anni diventava grassottella, anche se non era mai colpa sua, si sapeva mettere in disparte per suo figlio e nonostante tutto lo adorava sempre e comunque, come solo una madre può e sa realmente fare.

Quindi, carissimi lettori, questo libro non solo ve lo consiglio come lettura, ma ve lo propongo come regalo da fare a chiunque senta la necessità di riscoprire un po’ di più il vero valore dell’affetto materno.

Ideale anche per ogni adolescente, che tra queste righe saprà di certo riscoprire l’amore di quella mamma, con cui magari ha appena finito di litigare.

Perché se c’è una cosa certa è che i tempi cambiano, ma l’amore di una madre per il proprio figlio non conosce età e nemmeno differenze generazionali.

Così come non le conosce il dolore della perdita dei propri cari.  🖤

Lo stile e le impressioni

Il libro di mia madre” è un libro che appassiona e commuove, che apre i cuori e che riesce a penetrare nell’animo anche del lettore meno sensibile. Questo perché, a seconda della situazione che si sta vivendo, il “cuore di una mamma” è un qualcosa a cui nessuno può restare indifferente.

Ed in questo libro, ogni vicenda, riflessione ed emozione è trasmessa con la gradevole capacità armoniosa e quasi poetica che è tipica dello stile di Albert Cohen, che usa un lessico oggi poco in uso, ma che piace, soprattutto a chi ama la poesia e la passione letteraria.

Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, ed in questa qual è?

In questo libro la magia è racchiusa nei ricordi di un figlio che, rammaricandosi e struggendosi per la perdita e per i torti fatti alla madre ormai perduta, offre ai lettori un’opportunità: quella di non dare mai scontato l’amore materno, ma anzi, se possibile, di preservarlo fino a quando se ne ha l’opportunità.

“Il libro di mia madre” di Albert Cohen
  • Titolo: Il libro di mia madre
  • Autore: Albert Cohen
  • Traduttore: Giovanni Bogliolo
  • Casa editrice: Rizzoli
  • Anno edizione: 1992
  • In commercio dal: ottobre 1992
  • N. Pagine: 176 rilegato
  • EAN: 9788817672825
  • Prezzo al pubblico: Essendo un libro vintage i prezzi sono variabili

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