“Quell’autunno a Budapest“, la storia di uno struggente amore tra due giovani culturalmente distanti, ma vicini per le forti emozioni che li legano. In una Ungheria sanguinaria, fatta di cambiamenti e di fatti che cambieranno la storia.
Carissimi lettori, bentornati! Oggi, dopo avervi lasciato la scorsa settimana con “Sono mancato all’affetto dei miei cari“, una irriverente storia famigliare, raccontata con la consueta ironia che contraddistingue Andrea Vitali, vi voglio raccontare di un’ altro affascinante romanzo di tutt’altro sapore, in tutt’altra terra, così diversa da quella occidentale.
Ma bando alle ciance! Mettetevi comodi e…buona lettura! 📚
Sull’autrice
L’autrice di “Quell’autunno a Budapest” è Liliana Martissa Mengoli, scrittrice romagnola di origini istriane.
Ha una laurea in Lettere Classiche e si è diplomata in pianoforte a Bologna, città dove vive e lavora.
Oltre al libro di cui vi sto per parlare, frutto di uno spiccato interesse per il mondo mitteleuropeo, ha in precedenza pubblicato “La bella borghesia“, uscito in libreria nel 2014 con la casa editrice Edihouse.
“Quell’autunno a Budapest” è invece una pubblicazione Youcanprint.
Il libro
Le vicende narrate in “Quell’autunno a Budapest” sono ambientate nella metà degli anni cinquanta, in luoghi che spaziano tra l’Italia e l’Ungheria.
Protagonista indiscussa di questo romanzo è Cecilia Faliero, una ragazza italiana appartenente alla borghesia, con un padre diplomatico che le può assicurare una vita serena e piena di privilegi.
Il padre lavora al consolato ungherese, in un periodo politicamente piuttosto acceso per la città, ma appartenendo alla vita occidentale, la famiglia Faliero non corre alcun pericolo, sebbene non sia una bella idea frequentare persone ungheresi.
Cecilia trascorrerà quindi un breve periodo in quella terra così diversa dalla sua Italia, diventando amica di una famiglia piuttosto nota del paese, i Ferenczi.
Margit Ferenczi diviene una delle sue più importanti amicizie, e grazie a lei verrà a conoscenza di molte vicende legate alla storia ungherese, del passato ma anche del presente e del suo futuro.
E’ frequentando la casa della sua amica che farà la conoscenza di Matyás, fratello maggiore di Margit, un ragazzo schivo e distaccato, che sembra non gradire l’amicizia tra Cecilia e sua sorella, proprio a causa della sua provenienza.
Ma si sa, spesso chi disprezza ama. Non è così? 😌
“La cosa più terribile della nostra condizione è che non solo non siamo liberi, ma che probabilmente non siamo più nemmeno in grado di pensare liberamente”
da “Quell’autunno a Budapest” pag. 80
Ma chi è Matyás? E’ un laureato in medicina, che per cercare di “accaparrarsi” l’attenzione del padre, cerca di seguirne le sue orme da illustre chirurgo. E’ un ragazzo che odia la condizione da prigioniero costretto a vivere nella sua terra senza poter aprire i suoi orizzonti, a causa di uno stato che rende i suoi cittadini impossibilitati ad andarsene.
Cecilia per questo ragazzo prova fin da subito dei sentimenti contrastanti, che la fanno sentire fuori luogo ma anche in qualche modo legata a lui, soprattuto quando quell’impenetrabile ragazzo inizierà ad aprirsi con lei.
Ma il ragazzo sa che è troppo imprudente per lui intraprendere una relazione con una ragazza occidentale, tra l’altro con una Foliero, un cognome che gli fa riaffiorare alla mente momenti dolorosi legati alla madre ormai lontana, una madre che ha abbandonato i suoi figli.
Ma sarà realmente così? Il cognome di una ragazza può essere collegato al doloroso episodio di abbandono dei due ragazzi ungheresi?
Cecilia prova una forte attrazione, anche fisica per quell’affascinante ragazzo moro dagli occhi intensamente verdi, e se inizialmente poteva nutrire dei dubbi su quello che Matyás provasse per lui, non passerà molto tempo da quando riceverà delle evidenti prove di interesse dallo stesso.
“Occuparsi delle cose pratiche, dei doveri che ci aspettano è l’unico modo per rendere accettabile ciò che accettabile non è.”
da “Quell’autunno a Budapest” pag. 235
Nel frattempo però le situazioni politiche si complicano per il popolo ungherese e con sua madre, Cecilia si troverà a tornare in Italia proprio nel bel mezzo dell’arrivo dell’estate, dovendo quindi rinunciare a quell’amore impossibile a cui pensava ormai notte e giorno.
Con un saluto definitivo, lascia Budapest e dice definitivamente addio alla sua amica, consapevole che con quel commiato è anche al ragazzo che sa di amare che dice addio per sempre.
In Italia Cecilia ha l’università che la attende, la sua brillante vita da studentessa ha inizio a settembre a Bologna, inconsapevole del fatto che presto dovrà tornare a Budapest per assistere il padre, ricoverato d’urgenza in ospedale.
Quella sarà la sua nuova occasione per ritornare ad allacciare i rapporti con i Ferenczi, anche se la situazione in Ungheria è diventata piuttosto bollente al suo ritorno.
Una sanguinaria lotta vedrà cadere moltissimi giovani, disposti a tutto pur di ottenere la tanto agognata libertà di cui sono stati privati da fin troppo tempo.
Cecilia prenderà segretamente parte attiva nella lotta a questa libertà, offrendosi come traduttrice per una emittente radiofonica libera e segreta, dove la sua amica Margit presta il suo contributo.
Sa che è un rischio, così come sa che deve restare un segreto con suo padre.
Anche Matyás sembra non accettare che lei corra dei rischi così elevati, per un paese che tra l’altro non le appartiene. Ma la sua determinazione non fa altro che aumentare in lui l’attrazione che prova per l’affascinate italiana con i capelli chiari ed i lineamenti delicati.
Quando però le cose di complicheranno per gli ungheresi, Matyás si troverà a dover fuggire dal suo paese, ed anche Margit dovrebbe fare altrimenti.
Riusciranno a scappare? Troveranno un rifugio adatto a loro, dove poter ricominciare a vivere quella vita tanto desiderata?
Cecilia farà ritorno in Italia con quella sicurezza riservata a chi proveniva da territori stranieri, ma nel suo cuore temeva di non rivedere mai più quei due fratelli a cui sente di essere legata ormai per sempre.
Nel frattempo gli anni passano, e nella sua vita accadranno avvenimenti belli ed anche brutti, situazioni che la cambieranno per sempre e la faranno diventare una donna più matura.
Ma quale è stata la fine di Matyás e di Margit?
Il ragazzo è riuscito a chiedere asilo politico agli Stati Uniti, città in cui ha fatto carriera e che lo ha reso un uomo realizzato, Margit invece, protetta da un vecchio amico, è diventata sua moglie e vive felice.
Cecilia è un pò delusa per la scelta di andare oltre oceano del suo amato, lo avrebbe voluto accanto a lei, ma continua a credere nella possibilità di un amore a distanza, sebbene la sua compagna di stanza cerchi in ogni modo di dissuaderla al riguardo.
Ma si vedranno ancora Cecilia e Matyás? So che ve lo state chiedendo!
Ho indovinato, non è vero? 😏
Ebbene sì! Si vedranno ancora, ma se volete sapere come si concluderà questo meraviglioso romanzo, non vi resta che leggere il libro!
E credetemi, ne vale veramente la pena! 😊
Lo stile e le impressioni
“Quell’autunno a Budapest” è un romanzo capace di trasmettere al lettore sensazioni contrastanti, fatte di speranze, di partenze, di rotture e di tensioni politiche importanti.
Capitolo dopo capitolo ci addentriamo in una città difficile, così diversa dal mondo occidentale che conosciamo. Ma è straordinario a mio parere poter “rivivere“, seppur attraverso un racconto, quello che molto probabilmente qualcuno ha vissuto davvero.
Forse in quel periodo una Cecilia ed un Matyás sono esistiti davvero, ed il loro amore è stato difficile quanto quello dei due protagonisti di questo libro.
Si sogna, si vive il cambiamento, ma si respira anche l’amore di una famiglia e dell’agiatezza di famiglie agiate in “Quell’autunno a Budapest“, senza mai dimenticare però che tutto può mutare, l’agiatezza come l’amore, ed il tutto viene ben svelato attraverso un linguaggio fluido, corredato piacevolmente anche da fotografie che aumentano il pregio di quest’opera.
Che consiglio a chi ama la storia, ma anche a chi ha un cuore romantico e spera sempre che le cose possano cambiare nella vita.
Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, ed in questa qual’è?
“In questo libro la magia è racchiusa nel coraggio dei giovani di lottare per la loro libertà, ma anche nell’amore tra persone così culturalmente diverse che sanno che la purezza dei loro sentimenti sia qualcosa che non si può ignorare in eterno.”
- Titolo: Quell’autunno a Budapest
- Autore: Liliana Martissa Mengoli
- Traduzione: —
- Casa editrice: Youcanprint
- Collana: Youcanprint Self Publishing
- Anno edizione: 2017
- Formato: cartaceo
- In commercio dal: 14 giugno 2017
- N. Pagine: 276
- EAN o ISBN: 9788892666832
- Prezzo al pubblico: 15,00€ (Brossura) – 1,99€ (eBook)
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