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Ramondo lo scudiero

Ramondo lo scudiero: un racconto del passato

Eccomi tornata con una nuova recensione tutta per voi, miei carissimi lettori! Prima di tutto vorrei scusarmi per la latitanza delle ultime due settimane, ma non è stata una cosa né voluta e nemmeno preparata. Semplicemente il libro in questione mi ha tenuta occupata un po’ più del previsto, questo perché è un libro che ha moltissimi cenni storici, ed io, quando un libro necessita di accurate attenzioni non mi tiro di certo indietro! 😉 Ed adesso inoltriamoci nella storia con “Ramondo lo scudiero”: un racconto del passato.

Per entrare veramente nel vivo di questa interessantissima lettura, dovremo lasciarci trasportare indietro nel tempo, in un passato così lontano dal presente che neanche i nostri nonni hanno avuto modo di conoscere. Siamo infatti  negli anni che vanno dal 1372 al 1407, epoche in cui le battaglie non conoscevano altro che archi e frecce, o spade e scuri. Sono anni sanguinari quelli in cui Ramondo vive e cresce, fatto di lotte per conquistare nuove terre e dove l’onore era qualcosa che dava lustro ai casati che dominavano i paesi. 

Sull’autore

L’autore di questo libro è Antonio Chirico, avvocato civilista che risiede a Lecce. E’ nato nel 1967 ed ha vissuto la sua infanzia nel brindisino, precisamente a Torre Santa Susanna. Ha studiato giurisprudenza a Bari e “Ramondo lo scudiero: L’avventurosa storia di Raimondello Orsini del Balzo” è il suo primo romanzo d’esordio.

Il libro

Come detto precedentemente, per lasciarci trasportare in questa interessantissima e ben dettagliata lettura, dobbiamo fare un lunghissimo salto nel passato. Siamo infatti nel regno di Napoli, in un epoca antica che si trova tra poco meno dell’ultima metà del 1300 e gli inizi del 1400. Protagonista indiscusso di questo racconto è Ramondo, detto anche Raimondello. Costui è il figlio secondogenito del conte Orsini. Nato da una relazione extraconiugale con una serva (realtà piuttosto tipica all’epoca), si vede crescere assieme al fratellastro poiché la sua povera madre muore durante il parto. Un dolore questo che non lascerà mai Ramondo, costretto a vivere con la matrigna che non lo amerà mai per davvero. Il talento dei combattimenti però è una dote che il giovane Ramondello ha nelle vene, qualità che il fratello non ha affatto. 

Tra i due giovani, Ramondo potrebbe sembrare quello più incline alla difesa dei possedimenti del padre, ma non essendo “figlio legittimo” della madre sposata dal padre, per lui il destino ha in sebo una carriera ecclesiastica, una carriera che poteva anche sembrare promettente per lui, poiché entrerebbe da privilegiato, ma non è incline alla sua natura.

Ramondo è infatti innamorato di una bella e giovane fanciulla il cui destino è di diventare una futura contessa, ma come può diventare sua moglie se lui non ha possedimenti e non può offrirle nient’altro che il suo amore? Ovviamente voi direte che beh, l’amore non è poi cosa da poco, e come darvi torto! ☺️ Ma a quei tempi, una contessa doveva essere data in moglie ad un giovane di valore, con dei beni che facessero arricchire una contessa, ed ecco che allora questo giovane innamorato non andava bene. Ci sarà un rimedio? Pare di sì.Un suo pro-zio, fratello di sua nonna, un uomo che, suo malgrado, non ha mai avuto figli, fa un accordo con lui e con suo padre, designandolo come suo successore e quindi proprietario di tutti i suoi averi, a patto che lui, Ramondo, includesse nella sua firma anche il suo cognome. La cosa non poteva che far piacere al giovane cadetto, tra lui e il vecchio pro-zio, di fatti, c’è sempre stata una reciproca affinità. Ma se il padre, alla morta di questo anziano suo benefattore rompesse i patti? Purtroppo le ultime parole spettavano a suo padre, e così, Ramondo si ritroverà tradito dal suo stesso padre che, sotto la guida della venale moglie, non gli lascerà nessuna possibilità di frequentare la sua giovane amata il cui padre le proibisce severamente la frequentazione. 

“Ma io devo sposare la contessa di Belcastro, gliel’ho già promesso!”

Ramondo a suo padre

Ormai deluso dal padre, Ramondo se ne va di casa senza dire nulla a nessuno, e senza nemmeno salutare furtivamente la giovane amata,  troverà come unico appiglio per diventare qualcuno l’opportunità di partire come scudiero nelle crociate del Nord. 

Saranno quindi anni duri quelli che lo vedranno lontano dalla sua Napoli, dove si troverà ad affrontare varie lotte per la chiesa, ma sarà proprio durante questi anni che imparerà a diventare un valoroso guerriero, pronto a tutto pur di difendere il suo gruppo di scudieri. Il suo coraggio diventerà ben presto noto anche nelle scale più alte del mondo ecclesiastico, ed il suo onore verrà ben ricompensato per il servizio prestato al clero, che gli donerà molti territori facendolo quindi diventare un ottimo partito per la sua amata, a cui mai ha smesso di pensare, sebbene non sappia affatto quali furono le sue sorti, dal momento che nonostante le svariate lettere che le aveva inviato, non gli arrivò mai nessuna risposta.

“Una mattina cosa? Parlate per l’amor di Dio!”

Ramondo al prete

Terminato il periodo di lotte e di caccia ai pagani, Ramondo, accompagnato da due dei suoi più vari amici di battaglia, ritorna nella sua Napoli. Il suo unico obbiettivo, una volta rientrato in patria, è di riconquistare il cuore della sua amata, colei per la quale aveva scelto quel tortuoso cammino ma che si è poi anche rivelato il miglior metodo per dimostrare di che valore e di che carisma fosse fatto.

Ma quello che scoprirà al suo ritorno non piacerà affatto né a lui e né al suo cuore…che fine ha fatto la sua amata? Lascio a voi la sconvolgente scoperta! E credetemi, vi lascerà davvero senza parole e vi farà letteralmente “godere” dei gesti che il nostro Ramondo compirà poi!

La strada di questo valorosissimo eroe sarà poi ricca di avvenimenti che daranno vita ad un turbinio di emozioni, dalle più dolorose alle più felici, dalle più crude alle più dolci, e queste emozioni nasceranno poiché ci ritroveremo a vivere assieme a lui la sua stessa vita, fatta di conquiste, di amicizie perdute e di battaglie che lo renderanno l’uomo che diventerà: uno scudiero capace di uccidere, sì, ma anche ricco di valori e di onorificenze che non potevano mancare ad una persona del suo calibro. Assieme a lui vivremo il culmine del suo successo, tempestato anche da profonde e dolorose delusioni talvolta, ed aimè, purtroppo assisteremo anche al suo declino, ma senza mai perdere il suo onore ed il suo animo nobile, che lo caratterizzerà dall’inizio alla fine di questo incredibile racconto, fatto di innumerevoli cenni storici e di straordinaria ed accurata raffinatezza. Una chicca da leggere e da avere per chi ama la storia e ama i duelli e le battaglie vecchio stile. 

Da raccontare ci sarebbero ancora un infinità di cose, di aneddoti e di dettagli che vorrei davvero narrarvi, ma preferisco lasciarvi un po’ di punti da scoprire attraverso la vostra lettura, e sono certa che sarete in tanti a voler sapere molto di più di questo sorprendente Ramondo Orsini del Balzo.   

Lo stile e le impressioni

Questo romanzo, che l’autore ha pubblicato da sé attraverso YouCanPrint, è qualcosa di veramente unico nel suo genere, e devo ammettere che la prima cosa che mi ha stupito è che l’autore sia alla sua prima narrazione. Un libro così difficilmente lo si dimentica. La narrazione è veramente sublime, vengono utilizzate addirittura terminologie di battaglia che danno modo al lettore non solo di sentirsi più partecipi nel racconto, ma anche di acquisire nozioni che non sono affatto scontate da conoscere. Il racconto è ispirato liberamente alla storia di questo scudiero, Ramondo appunto, che è realmente esistito e sebbene alcune parti siano state leggermente romanzate, giusto per dare alla storia quel toppo in più che ci sta benissimo, credo che sia un opera che dovrebbero far leggere anche ai ragazzi a scuola da quanto è ricco di dettagli storici importanti. I sentimenti toccati e sfiorati sono molteplici, tra le pagine di questo romanzo incontriamo amori, amicizie, conflitti famigliari, tradimenti ed anche battaglie veramente avventurose. Ma si trovano anche accenni ai misteri del Santo Graal e dettagli interessanti riguardanti le incursioni della cavalleria teutonica. E per non farsi mancare proprio niente, posso dirvi che le vicende si svolgono durante il periodo storico della disputa di due re pretendenti al trono di Napoli e lo scisma d’Occidente, con la Chiesa cattolica retta da due papi in grave conflitto tra loro. Quella che è contenuta e ben narrata in quest’opera è una storia molto antica, ma che fa molto riflettere e che infondo, seppur con mezzi e per motivazioni differenti, non è poi tanto diversa dalla realtà odierna. Si potrebbe infatti aprire un dibattito per vedere le varie analogie con il nostro presente, e credo che quello che ne verrebbe fuori sarebbe qualcosa di veramente interessante! Chi lo sa, se qualcuno di voi lo leggerà, magari prossimamente ne potremmo addirittura parlare in un confronto di lettura!

Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, ed in questa qual è?

In questo libro la magia è racchiusa nel coraggio di Ramondo, ed anche nei suoi valori profondi che lo accompagnano per tutto il suo viaggio. La magia è nel pezzo di storia che con lui, attraverso questo libro, riusciamo a scoprire e sono certa che chiunque sceglierà di vivere questa storia in prima persona ne uscirà decisamente cambiato, come solo il passato sa fare. ❤️📚 

La copertina del libro “Ramondo lo scudiero” di Antonio Chirico
  • Titolo: Ramondo lo scudiero – L’avventurosa storia di Raimondello Orsini del Balzo
  • Autore: Antonio Chirico
  • Casa editrice: YouCanPrint
  • N. Pagine: 484
  • Prezzo al pubblico: € 19,00 (versione cartacea) – € 3,99 (versione eBook)

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