Turno-di-notte

Turno di notte

Ci sono libri che sanno parlare di argomenti importanti pur restando leggeri. “Turno di notte” è uno di questi.

Buona domenica a tutti, carissimi amici dei libri.

Come vi ho accennato sui social in queste settimane, dopo esserci lasciati con un thriller, oggi vi parlerò di “Turno di notte“, un libro di Giacomo Poretti, che molti di voi sicuramente conoscono grazie al trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo“, famosissimo per le tante apparizioni in teatro e in tv grazie ai loro divertentissimi sketch e anche per molte commedie sempre divertenti e mai banali.

Poretti non è nuovo nei panni di scrittore, ma mettetevi comodi, che sto per parlarvi di “Turno di notte“, un libro che sa far sorridere, nonostante racchiuda in generale un messaggio profondo e quasi malinconicamente poetico, proprio come la vita e le vite che vengono narrate.

Sull’autore

Come vi ho accennato l’autore di “Turno di Notte” è Giacomo Poretti, che come si legge nella bio nel libro dice di essere il 33,33 per cento del popolare trio “Aldo, Giovanni e Giacomo“.

Con loro ha realizzato tantissimi spettacoli molto divertenti e non solo. Assieme hanno fatto molti film sempre del genere commedia divertente per famiglie e hanno iniziato la loro carriera con dei divertenti sketch a “Mai dire Gol“.

Giacomo Poretti però è molto legato al mondo della scrittura, infatti collabora ai quotidiani “La Stampa“, “Avvenire” e il “Corriere della Sera“. Questo libro di cui vi parlerò a breve è uscito nell’agosto 2021, ma prima ha pubblicato “Alto come un vaso di gerani” (2013) e “Al paradiso è meglio credere” (2015). Tutte le sue opere sono state pubblicate da Mondadori.

Prima del successo come comico ha lavorato per undici anni come infermiere a Legnano, ed è credo durante questi anni che ha fatto tesoro di buona parte di quello che è contenuto in “Turno di notte“.

Dal 2019 dirige con Luca Doninelli il Teatro Oscar di Milano.

Il libro

Siamo nei corridoi e nelle stanze di un grande ospedale, è qui che Sandrino detto “Saetta” per il suo scattante modo di correre tra i letti dei malati in caso di bisogno lavora.

Ma chi è Sandrino? E’ un uomo che ha caratteristiche praticamente quasi identiche alla personalità di Giacomo Poretti, ed è un infermiere che si è trovato suo malgrado a prestare assistenza ai malati in ospedale.

Suo malgrado perché il suo sogno più grande era fare il calciatore, ma si sa, i sogni dell’infanzia diventano realtà per pochi, e lui non è stato tra quei fortunati.

Il giovane “Saetta” ha svolto il ruolo di infermiere in più reparti, ed è grazie al buon cuore di una sua zia suora che ha trovato il suo ruolo in quell’ambiente.

Nell’arco di tutta la sua carriera si è trovato a svolgere tantissimi compiti, dal pulire una squadra di pappagalli e padelle ad accudire e assistere i professori nel reparto di traumatologia e chirurgia. Insomma, Alessandrino ne ha viste di cotte e di crude, nonostante sia partito come semplice addetto alle pulizie dei corridoi.

Ed è proprio svolgendo il suo mestiere con i pazienti che ha raccolto una marea di situazioni tragicomiche che ci racconta nei capitoli (sei in totale se si contano i ringraziamenti) dagli originali nomi quali: Calor, Tumor, Rubor, Dolor e Functio laesa. Questi nomi non sono una casualità, difatti fanno parte di una teoria che una delle suore dell’ospedale in cui lavorava gli aveva inculcato negli anni.

“Suor Silvina mi guardava sorridendo. Dentro a quel suo sorriso c’erano al contempo una domanda e una risposta.”

da “Turno di notte” pag. 112

Noi siamo abituati agli ospedali senza suore, ma fino a non tantissimi anni fa era normale che ci fossero loro nei reparti e a volte fungevano addirittura da cape e gestivano tutto quanto, ecco perché “Saetta” aveva a che fare con loro quotidianamente.

Assieme a questo bizzarro quanto gentile infermiere conosceremo un ambiente ospedaliero del tutto nuovo, dove medici di turno la notte non vogliono essere disturbati se non per casi di massima urgenza (come l’arrivo di un infarto per esempio), motivo per cui il “Saetta” lo soprannominerà “Brandina“. Ma si conosceranno anche le paure talvolta infondate di pazienti che lo chiamano per un formicolio a una mano o per fare una partita a briscola nel cuore della notte a causa di una incessante insonnia.

Nella sua carriera Alessandrino/Saetta si trova a svolgere i suoi ruoli con scattante impegno e dedizione, ma spesso si ferma anche a riflettere sulla fragilità del genere umano. Ed è proprio da qui che parte il suo intenso e divertente dialogo con l’ “Amministratore Delegato dell’Universo“, quel Dio che a suo dire ha fatto l’essere umano così imperfetto che sarebbe tutto da rivedere.

“… Le stavo dicendo che almeno una certezza di felicità con la storia dell’amore poteva regalarla a tutti, no? Le sembro troppo pieno di pretese? Senta, facciamo che adesso stacco, ne riparliamo un’altra volta, tanto parlare con lei e parlare con un pappagallo di vetro è la stessa cosa.”

da “Turno di notte” pag.132

In “Turno di notte” c’è un viavai di personaggi tutti eccezionali e unici, come del resto lo sono le persone che si incontrano nei corridoi degli ospedali. Ci sono suore, infermieri, pazienti, dottori, ognuno con la sua storia e ognuno capace di cambiare a seconda delle situazioni che accadono nelle varie stanze della struttura.

Ci sono le paure, le speranze e quel filo sospeso tra la vita che si stava vivendo prima del ricovero e la vita che attende dopo la guarigione. Ma nel mentre si susseguono un’infinità di emozioni e sensazioni che fanno riflettere su quanto a volte la vita sia preziosa, su quanto la salute spesso la si dia troppo per scontata.

Turno di notte” è un libro che con leggerezza svela al lettore tante sfaccettature della condizione umana, ed è il talento di Giacomo Poretti che sa dare anche alle situazioni più profonde e in certi versi drammatiche una logica del tutto nuova, dettata dalla spontaneità e dalla sua naturale capacità di raccontare fatti reali di vita con una leggerezza delicata e mai banale.

Con “Turno di notte” ci si sorprende a sorridere, ma anche a riflettere e perché no anche a piangere in alcuni punti, perché quello che ci viene narrato racchiude al suo interno una spiccata verità: la fragilità dell’esistenza nei momenti più delicati della vita.

Ma tutto questo Giacomo Poretti lo fa regalandoci un sorriso. Del resto si sa, sorridere aiuta ad affrontare tutti i mali della vita.

Lo stile e le impressioni

Grazie alla spiccata ironia che contraddistingue l’autore, “Turno di notte” è un libro che si legge tutto d’un fiato. La narrazione e scorrevole, regala tantissimi spunti di riflessione e ci regala anche tanti aneddoti legati a un’epoca ospedaliera ormai lontana.

Impossibile non affezionarsi al protagonista, che con la sua devozione a quel lavoro che lo ha scelto e non viceversa lo ha portato a dedicare tutto il suo amore verso le persone da accudire. “Turno di notte” ha il meraviglioso dono di narrare tante cose e di farle arrivare al lettore con una delicatezza e ironia sorprendente, al punto che alla conclusione della storia si vorrebbe davvero che proseguisse ancora.

Bidibibodibibook cerca sempre la magia nelle sue letture, e in questa qual è?

In questa lettura la magia è data dai pensieri e dai dialoghi tra il supremo e il protagonista, che con l’ironia distintiva dell’autore sa rendere speciale ogni parte di questa profonda narrazione.”

La copertina del libro “Turno di notte” di Giacomo Poretti
  • Titolo: Turno di notte
  • Autore: Giacomo Poretti
  • Traduzione:
  • Casa editrice: Mondadori
  • Collana: Strade Blu
  • Anno edizione: 2021
  • Formato: cartaceo (brossura)
  • In commercio dal: 1 agosto 2021
  • N. Pagine: 156
  • EAN o ISBN: 9788804742173
  • Prezzo al pubblico: € 17,00

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