I ricordi di un tempo passato danno vita a dolci e malinconici momenti, tutto può diventare speciale. Questo è “Un Natale“.
Carissimi lettori, questa domenica è una domenica un pò speciale. Infatti quest’anno ho il piacere di pubblicare la mia recensione (natalizia per l’appunto!) durante la vigilia di Natale!
Quante volte può capitare un’occasione così? Bene, allora mettetevi comodi o se state preparando i manicaretti per la vigilia in famiglia, salvatevi la recensione per dopo.
Quello che vi sto per proporre è un libro breve, ma molto intenso.
Buona lettura e…Buon Natale!
Sull’autore
L’autore del libro di oggi, che come già detto prima si intitola “Un Natale”, è Truman Capote, un autore importante di cui vi ho già parlato quando ho recensito qui sul blog “A sangue freddo“, un libro di tutt’altro genere, ma che vi consiglio di leggere comunque.
Quindi non mi dilungherò troppo sull’autore. Vi posso dire che è americano, nato a New Orleans nel 1924, ha dato vita a storie molto importanti come “Colazione da Tiffany” e appunto “A sangue freddo”, di questi hanno realizzato addirittura dei film, diventati anch’essi altrettanto famosi.
Muore a Los Angeles nel 1984, ma di lui se ne parla ancora, come del resto sto facendo io adesso! 🙂
Il libro
“Un natale“, anch’esso pubblicato dalla Garzanti come gli altri libri di Capote, è un libricino molto piccolo, che racchiude al suo interno due brevi racconti autobiografici che l’autore regala ai lettori, nella speranza di rallegrare un pò le feste del suo pubblico e, perché no, magari anche far riflettere un pò su quanto cari possano essere i ricordi con lo scorrere del tempo.
Il primo racconto si intitola “Un ricordo di Natale“, pubblicato per la prima volta nel 1956.
“Un ricordo di Natale” ci fa vivere le emozioni di quei momenti significativi del giorno più atteso dell’anno, soprattutto dai bambini.
C’è il profumo di focacce appena sfornate, che assieme a una sua cugina un pò particolare, realizzano per le persone a loro care.
L’aroma di whisky il segreto che questa cugina metteva tra gli ingredienti, fa ad esempio sorridere, perché esprime il legame tra Buddy/Capote e rafforza lo spirito di protezione che essi hanno, dal momento che conservano il segreto tra loro.
Ma questo non è l’unico dettaglio, la tradizione del taglio dell’albero, la sua scelta recandosi assieme nel posto giusto, quasi magico e segreto quanto il liquore nelle focacce è un altro modo per capire che tutto, anche nella più piccola delle cose, è un modo per rendere speciale una giornata magica, che si conserverà nel tempo, anche quando le persone e altri amici animali non ci saranno più.
“Ma sono molto giù, Buddy. Desideravo terribilmente regalarti una bicicletta. Ho cercato di vendere il cammeo che mi aveva dato papà. Buddy…”
da “Un ricordo di Natale” pag. 31
Il ricevere poi dei regali poco graditi è un altro modo per sorridere, anche perché è sicuramente capitato a tutti di ricevere almeno una volta nella vita un regalo pessimo.
Ma c’è anche l’elogio della semplicità in “Un ricordo di Natale“, quella semplicità fatta di doni ricevuti col cuore, ed è così che anche un modesto aquilone sarà motivo di gioia, nonostante si avesse intenzione di mettere altri doni sotto l’albero.
“Un Natale” invece è un altro tipo di racconto, intimo e delicato come il primo, ma che stavolta riguarda il rapporto padre/figlio, un rapporto più o meno assente per Capote, che è cresciuto con i famigliari materni, nella semplicità e sicurezza che solo la campagna sa regalare.
In “Un Natale” Capote deve staccarsi dai suoi affetti più cari per trascorrere il Natale assieme a quel padre che per lui è praticamente quasi un perfetto sconosciuto.
Suo padre lo introduce in un ambiente agiato, in una casa grande e piuttosto elegante, dove Capote sa di poter avere i regali che desidera (e che avrà!).
“Era una vera tortura farsi trascinare qua e là per le strade di New Orleans con quelle scarpe con i lacci stretti, calde come l’inferno, pesanti come il piombo.”
da “Un Natale” pag. 43
Con il padre vivrà l’esperienza di un Natale nella società agiata, così complicata rispetto alla semplice vita che vive quotidianamente nella sua campagna, dove le scarpe le indossa soltanto per andare a Messa e in altre sporadiche occasioni.
“Un Natale” è un racconto che fa capire quanto a volte un genitore faccia di tutto per poter elemosinare un pò di affetto, da un figlio troppo distante per dare lui quel che desidera.
Ed è per questo che la rabbia che spesso esterna, mandando in frantumi anche la magia di Babbo Natale (che per il padre non esiste) diventa un vero e proprio trauma infantile.
Ma alla fine, un bambino può non voler bene al suo vero padre?
Lo lascio scoprire a voi, leggendo questo toccante racconto di Natale.
Lo stile e le impressioni
“Un Natale” di Capote è un libro che si legge con estrema rapidità, ma che sa lasciare il segno nei cuori di chi sceglierà di dedicargli un pò del suo tempo.
E’ un viaggio nei ricordi, è emozione allo stato puro.
Un libro da concedersi anche nella vigilia, per rallegrare il cuore e dare spazio alle emozioni, fatte di piccole cose che possono diventare grandi solo quando li chiamiamo ricordi.
Bidibibodibibook cerca sempre la magia nei suoi racconti, ed in questa qual è?
“In questo libro la magia è racchiusa in tutti i piccoli dettagli che Capote ci racconta e che diventano dei doni alla mercé di tutti.”
- Titolo: Un Natale
- Autore: Truman Capote
- Traduzione: Bruno Tasso e Ettore Capriolo
- Casa editrice: Garzanti
- Collana: I Piccoli Grandi Libri
- Anno edizione: 2019
- Formato: cartaceo
- In commercio dal: 7 novembre 2019
- N. Pagine: 64
- EAN o ISBN: 9788811607427
- Prezzo al pubblico: 5,90€ (brossura)